Acque pubbliche. La Giunta provinciale ha approvato il testo della legge europea provinciale 2019, che regola l’utilizzo delle acque pubbliche.
La legge si basa sul principio "chi inquina paga": gli utilizzatori dell’acqua devono quindi contribuire ai costi. Vengono quindi introdotti dei canoni idrici, con l’obiettivo di perseguire anche in Alto Adige gli obiettivi stabiliti a livello europeo per la tutela e la valorizzazione di questa risorsa. "La buona notizia è che questo canone verrà utilizzato per migliorare l’utilizzo dell'acqua, dunque per il miglioramento del sistema e l’efficientamento della rete, con l’obiettivo di garantire una sempre maggiore sostenibilità e rispetto dell’ambiente per questo settore", ha detto il governatore Kompatscher..
Concretamente la Giunta provinciale si pone l’obiettivo di aumentare l’efficienza di utilizzo delle acque pubbliche, ridurre i punti di prelievo e le quantità d’acqua prelevate da fiumi, laghi e bacini, promuovere pratiche di utilizzo meno impattanti e più sostenibili per il territorio e minimizzare i prelievi nelle zone con scarsa disponibilità idrica. Le legge istituisce una suddivisione per settori fra i diversi utilizzi idrici: da quello domestico a quello agricolo, produttivo, di protezione civile e come forza motrice. In un secondo momento la Giunta avrà il compito di stabilire l’ammontare dei canoni idrici, i criteri di calcolo e le eventuali esenzioni per gli utilizzi, sulla base della portata sociale, ecologica ed economica dei singoli utilizzi. I canoni idrici sono corrisposti a decorrere dal 1 gennaio 2020.
Il disegno di legge verrà ora inoltrato alla Commissione legislativa per poi essere votato dal Consiglio provinciale.
Acque pubbliche in Alto Adige, arriva il canone
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