Mettersi nei panni di una persona, aiuta a comprenderla in profondità, la fa sentire più vicina, contribuisce a rimuovere diffidenze e pregiudizi. Ciò accade anche quando l’altro è un robot. A dare un riscontro sperimentale a questa dinamica interpersonale è uno studio, pubblicato in questi giorni dalla rivista Scientific Reports. La ricerca è frutto di una collaborazione scientifica italo-francese e vede tra gli autori Francesco Pavani, professore di Psicologia del Centro interdipartimentale Mente/Cervello (CIMeC) e del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento. La ricerca dà un contributo per migliorare il rapporto con la tecnologia.
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