Il dramma della donna indiana di 62 anni, deceduta il 15 dicembre di cinque anni fa per cause ancora da chiarire e vittima di uno scambio di provette all'ospedale di Bolzano, è ancora al centro di un procedimento penale per presunte responsabilità colpose sul fronte sanitario. Ieri nel corso di una udienza interlocutoria, è stato confermato che i famigliari della vittima hanno ottenuto, grazie all'intervento delle assicurazioni, un risarcimento di 400 mila euro. Il primo effetto concreto dell'accordo risarcitorio è che la parte civile si ritirerà dal processo. Al termine dell'inchiesta penale sulla vicenda, la Procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio di cinque medici dell'ospedale San Maurizio di Bolzano. Avanza l'ipotesi della setticemia non individuata in tempo dai medici, ma i periti ieri hanno chiesto altre settimane per arrivare a indicazioni certe.
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