Il consiglio di amministrazione dell'Università di Trento ha approvato il bilancio unico dell'ateneo, che, a differenza dello scorso anno, registra un risultato positivo di 4,5 milioni.
Il risultato è stato possibile grazie a un rilascio straordinario di fondi accantonati pari a 14,4 milioni euro, che ha evitato la chiusura in rosso di quasi dieci milioni.
Secondo quanto emerso dal rendiconto, l'annunciato adeguamento della quota base da 13 milioni, frutto dell'accordo tra ministeri e Provincia, dovrebbe portare ad un maggiore equilibrio nei prossimi esercizi.
Nel dettaglio, i proventi operativi ammontano a 230 milioni (+9,9% rispetto al 2022), con aumento anche dei costi operativi a 220,3 milioni.
Le entrate da tasse universitarie ammontano a 20,8 milioni; salgono dell'8,7% i proventi da ricerche commissionate e quelli da ricerche con finanziamenti competitivi, a quota 31,7 milioni.

Alla capacità di fundraising dell'Ateneo si aggiungono gli stanziamenti da parte della Provincia autonoma di Trento (124 milioni), dal Ministero Università e Ricerca (22,3 milioni) e da altri enti, per un totale di 156 milioni, in aumento del 1,4% rispetto allo scorso bilancio.
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