Il mercato del lavoro in Trentino mostra i primi segnali di rallentamento. Dopo maggio, anche a giugno il trend di crescita delle assunzioni rallenta rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. La flessione riguarda l’agricoltura, il manifatturiero, dove si registra il primo calo dopo mesi di crescita della domanda di lavoro, e i servizi alle imprese. Il quadro complessivo resta comunque positivo se si guarda ad un arco temporale più ampio: nei primi sei mesi del 2022 le assunzioni sono cresciute del 23,6% (15.379 unità). Un dato in crescita anche se raffrontato con il 2019, prima della pandemia, quando le assunzioni furono il 16,4% in meno rispetto a quelle di giugno di quest’anno. Per Cgil Cisl Uil “l'incertezza provocata dall'emergenza energetica e dall'inflazione sta già avendo degli effetti sul mercato del lavoro. Una situazione che ci fa guardare con preoccupazione all’autunno”. Il timore è che al rallentamento segua il ricorso agli ammortizzatori sociali almeno nei settori più esposti, ma anche che si rafforzi la tendenza delle imprese a ricorrere a forme di lavoro precario, già oggi in crescita rispetto ai contratti a tempo indeterminato: oggi i contratti a termine sono l’87% delle nuove assunzioni, in crescita di quasi due punti percentuali rispetto al 2019. Allo stesso modo frenano i contratti stabili, dal 9,4% al 9,2% .
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